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Il Cammino del Benevento

MAGICO BENEVENTO: E’ SERIE B, FINALMENTE!

Benevento-Lecce 3-0. La partita è finita, i tifosi invadono il campo in segno di festa.
Benevento-Lecce 3-0.
La partita è finita, i tifosi invadono il campo in segno di festa.

Nessuno osava ammetterlo ma tutti i tifosi beneventani in cuor loro intuivano che il momento ormai era prossimo: la serie B, tanto attesa, tanto agognata, dopo anni di delusioni ed ingiustizie, alla fine è arrivata.  Ed è arrivata nel migliore dei modi, contro una formazione che ha dato filo da torcere, contro un clima di sospetti forse non del tutto  ingiustificati, contro una sorte che puntualmente sembrava  crollarci addosso nei finali di campionato.
Davanti ad un pubblico entusiasta e numerosissimo, forse erano ventimila e più i tifosi allo stadio, il Benevento ha fornito l’ennesima prova di forza strapazzando il Lecce che si è visto in campo solo nei primi quindici minuti di gioco con un palo colpito al terzo minuto ed una pressione costante verso l’area di rigore dei sanniti. Poi, dopo la rete di Mazzeo, servito alla perfezione da Melara, gli stregoni hanno preso in mano le redini dell’incontro e non le hanno mollate fino alla fine dimostrando ancora una volta di essere i migliori della classe e di meritare una promozione che ha visto per la prima volta la luce dopo ben 87 anni di storia.  Il risultato finale (3-0), con successive reti di Cissè ed ancora Mazzeo, non lascia dubbi circa il divario in campo visto oggi tra le due squadre.
Da stasera, dal punto di vista calcistico, il Benevento non è più la “Cenerentola” della Campania !
Al di là dello spettacolo in campo, che è stato superbo soprattutto nel secondo tempo, sugli spalti l’emozione è stata davvero unica.  Una festa di colori, di coreografie, di folklore vissuta fianco a fianco con persone che non vedevi da tempo o che vedevi per la prima volta e ti sembravano vecchie conoscenze per la condivisione ” a pelle” della gioia che si avvertiva nell’aria per un evento che passava inconsapevolmente dall’effimero alla rilevanza sociale per quella voglia scatenata di riscatto da un’esistenza difficile e tormentata del quotidiano.
E’ impossibile descrivere le sensazioni provate oggi perchè, come diceva Martin Luther King, “…nella vita ogni tanto si verificano momenti di inesprimibile appagamento che non possono essere spiegati fino in fondo dai simboli che chiamiamo parole…”.   Intere famiglie agghindate con magliette, sciarpe, cappellini e quant’altro di giallorosso, striscioni, bandiere, cartoncini gialli e rossi, bambini con le facce dipinte.  Il tutto con una compostezza incredibile: una tifoseria matura, civile ed appassionata che vorremmo vedere sempre in tutti gli stadi ed in tutte le partite ad ogni livello.
Insomma, una vera e propria festa, iniziata molto tempo prima dell’avvio della gara: chi scrive, all’arrivo allo stadio, due ore prima della partita, ha rinvenuto un colpo d’occhio eccezionale, con spalti già gremitissimi ed una difficoltà enorme a trovare posto a strettissimo contatto di gomito con tifosi già senza voce.
A fine partita,  approfittando dell’apertura dei cancelli (ma molti avevano già invaso pacificamente il campo, incuranti degli appelli dello speaker) gli spettatori si sono riversati in massa sul tappeto erboso dando libero sfogo al loro entusiasmo ed i flashes delle fotocamere unitamente ai telefonini sono diventati …i valori aggiunti dei caroselli festanti.  Qualche giocatore non è riuscito a sfuggire…alle grinfie dei tifosi alcuni dei quali non riuscivano a trattenere le lacrime per la commozione di coronare un sogno che aspettavano da anni, forse da decenni.
E la festa continua ! Mentre scrivo, grazie ad un passaparola incredibilmente misterioso, i tifosi si sono dati appuntamento in piazza Risorgimento e si prevede una lunga notte di festeggiamenti in compagnia dei protagonsiti di questa splendida avventura.
I giocatori vanno elogiati tutti per la loro bravura, la loro tenacia, il loro desiderio sincero di stringersi attorno ad un’intera provincia e di comprendere il valore di una vittoria che ha tutto il sapore di una rivincita sociale.  Ma accanto a questi piccoli “eroi”, alla dirigenza, al calore dei tifosi, un cenno a parte va dedicato al “Maestro di vita e di calcio”, così come giganteggiava su uno striscione apparso in tribuna, che è Gaetano Auteri, l’allenatore esperto, umile ed umano che ha saputo fare da timoniere insuperabile di marinai indomiti e coraggiosi approdati su un’isola felice che è l’isola meravigliosa della serie B.
Grazie. Grazie. Grazie.
Tabellino della partita
FORMAZIONI:  Benevento – Gori, Padella, Mattera, Del Pinto, Lucioni, Pezzi, Melara (dal 65′ Angiulli), De Falco, Cissè (dal 42′ Campagnacci, dal 49′ Marotta), Ciciretti, Mazzeo.  A disp. Piscitelli, Vitiello, Mazzarani, Mucciante, Troiani.  All. Auteri.
Lecce – Bleve, Camisa (dal 46′ Beduschi), Abruzzese, Alcibiade, Lepore, De Feudis, Papini, Legittimo, Caturano (dal 46′ Moscardelli), Curiale (dal 74′ Liviero), Surraco.   A disp. Benassi, Mangione, Lo Sicco, Sowe, Salvi, Vecsei, Carrozza, Doumbia.  All.  Isetto in sostituzione di Braglia, squalificato.
ARBITRO: Marinelli di Tivoli.  Assistenti : Grossi di Frosinone e Rossigni di Padova
MARCATORI: Mazzeo (18′), Cissè (26′), Mazzeo 51′)
NOTE:
Ammonito   Alcibiade.